Se per noi italiani rappresenta un apparecchio sanitario fondamentale per l’igiene intima, sappiate che all’estero il bidet non è così diffuso.
Secondo un sondaggio francese del 1995, è proprio l’Italia il Paese in cui il bidet è utilizzato più di frequente (97%), seguito dal Portogallo al secondo posto (92%) e dalla Francia al terzo (42%); in Germania il suo uso è raro (6%) e nel Regno Unito rarissimo (3%).
Eppure, nonstante il primato europeo, non l’abbiamo inventato noi!
Dalla Francia… a cavallo di un pony
Del bidet non si conosce né la data certa né il nome del suo inventore. Il suo nome deriva dal francese bidet, termine che indica anche il pony. L’omonimia è dovuta alla somiglianza della posizione che si assume durante l’utilizzo del bidet con quella della cavalcata del pony.
La prima testimonianza certa risale al 1710 in Francia, anno in cui tale Christophe Des Rosiers lo installò presso la reggia di Versailles su richiesta di Madame De Prie, amante del Primo ministro di Luigi XV. Le credenze del tempo, sia religiose che mediche, sconsigliavano una frequente attenzione e cura all’igiene intima. Era opinione diffusa che fosse peccato lavarsi poiché costringeva a guardarsi e toccarsi parti intime del corpo.
Nella seconda metà del Settecento la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena volle un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta, ignorandone l’etichetta di “strumento di lavoro da meretricio”. Ben presto si diffuse infatti l’idea che il bidet venisse usato solo nei bordelli dalle prostitute, più interessate all’igiene delle parti intime per evitare di contrarre malattie.
E in Italia?
Il bidet si è diffuso nel Belpaese in tempi relativamente recenti dopo il secondo dopoguerra. Ancora negli anni ‘60 del Novecento non era raro che soprattutto i nuovi immigrati nelle grandi città del nord usassero il bidet come lavatoio per i panni o “pulisci piedi”.
Dal 1900, con la diffusione delle tubature all’interno delle case private, il bidet divenne un oggetto utilizzato non più in camera da letto, ma nel bagno, insieme al vaso sanitario, che sostituiva il pitale tenuto in camera.
Uno sconosciuto all’estero
Come dicevamo, i bidet non sono presenti in tutti i Paesi europei: sono comuni solo in Grecia, Albania, Spagna e, soprattutto, in Italia e in Portogallo, paesi nei quali l’installazione di un bidet fu resa obbligatoria nel 1975.
In America Latina i bidet si trovano in Paraguay, Cile, e, soprattutto, in Argentina e Uruguay, dove sono installati nel 90% delle case private; sono abbastanza comuni anche in Medio Oriente. In Giappone, pur essendo pressoché assenti, sono però sostituiti nella funzione da un sanitario che unisce le funzioni del water e quella del bidet, detto washlet.
Le funzioni installate nei sanitari di tipo washlet sono pensate per sostituire completamente la carta igienica, che non garantirebbe un adeguato livello di pulizia rispetto al lavaggio.
Tra i numerosi optional vi sono un asciugatore ad aria calda, la possibilità di regolare la temperatura del getto d’acqua e del sedile, l’apertura automatica del coperchio, lo sciacquone automatizzato dopo l’uso, il riscaldamento e aria condizionata per la stanza ed effetti sonori o musica di sottofondo che permettono di coprire i rumori molesti.
In Francia, Paese d’origine del bidet, a partire dagli anni settanta, per ragioni di economia e di spazio, sono raramente installati bidet nei nuovi appartamenti (dal 95% di presenza nei bagni nel 1970, la percentuale è scesa al 42% nel 1993) e una grande quantità di persone ha eliminato il bidet dalla propria casa.
Un fenomeno analogo si sta riscontrando in Spagna, dove è sempre più frequente la mancanza del bidet nelle nuove abitazioni e nelle vecchie case ristrutturate, per un uso diverso dello spazio, sebbene gli appartamenti di lusso e con almeno due stanze da bagno continuino a esserne equipaggiati.
La rarità del bidet in alcuni paesi (come gli Stati Uniti d’America e il Regno Unito, ad esempio) spesso si collega a pregiudizi sull’igienicità di questo apparecchio sanitario. Gli statunitensi videro probabilmente per la prima volta il bidet nei bordelli francesi, durante la seconda guerra mondiale e, per lungo tempo, nell’immaginario collettivo è rimasto il collegamento di questo sanitario alle prostitute.
Mai considerare il bidet arredo di secondo piano
Oggi i sanitari sono da considerarsi veri e propri oggetti di design al pari del mobilio, dello specchio, persino delle luci.
Quando progettate lo spazio interno di un bagno, per prima cosa dovete considerare proprio dove andranno posizionati i sanitari, e di conseguenza il modo migliore in cui allestire l’ambiente in modo funzionale ma anche esteticamente gradevole.